lunedì 4 febbraio 2013

La canzone degli sfollati di Pietruccio (Pietro Cerquetti)

Oggi velli de zia portavo a spasso il cane e ho notato una cosa che in vent'anni di vita nella ridente Citanò non avevo notato mai.
Da un piccolo monumento  davanti alla pescheria.




"Là jo lo porto col primo mitragliamento
tutti che se dà alla fuga prunti a lo sfollamento.
Chi se vutta in campagna, chi rento Citanò, 
chi suppe le montagne, o verso Montecò.

Nuaddrore ce troemo vicino a Tallei
su un letto de du posti ce dormemo in 5 o in 6.
ce semo rifugiati a la meglio che se pò
l'urdimi che rva a casa, deve dormì de fò.

Una casa de du vani venti ne semo troppi
un pochi gnà che vaca, a dormì sopra li coppi
perché tutti dentro non se pò boccà
armeno chi va sopra li denti pò ngioccià.

Chi dorme su le brande e chi sopre le rete
l'acqua ce sta lontano tocca a soffrì la sete,
se anche li vicinati te la fa caccià
o gnà che bei poco, o non poli cucinà.

Più buffa adè la sera, quando è ora de cena
apposto de la luce ce sta la citilena
 tegne tutte le frosce se comincia a fumà
ce mascheremo tutti come che carnuà.

Ma se sta vita dura ancor quarghe semestre
ce torna meglio a mette su un circolo equestre
la spesa più grossa sarìa da fa un tennò
armeno stemo dentro e no stemo più de fò.

Statemo tra Tallei e la villa Piglia pochi
pare che semo quelli che jemo a fa li giochi
E se non ce berghesse lo poro Quatrì
saressimo ridotti come li vorattì.

'Na spece de nuà c'è la famiglia Sacchi
se rizza la matina dè tutti rutti e stracchi
dorme tutti insieme dentro un camerò
chi ritti e chi sta ciumi è ventisei persò.

L'autore Pietro Cerquetti
Sfollatissimo
Novembre 1945"

5 commenti:

  1. Salve,
    mi chiamo Selvaggia Cerquetti e sono onorata di dire che Pietruccio era mio nonno. Scrivo per segnalare che la poesia non è del 1945, bensì risale al 1943 e per riportare l'ultima strofa mancante.
    La versione originale della canzone degli sfollati terminava con:

    "Quisti d’è li regali che cià fatto lo duce
    senz’acqua, senza casa e angora senza luce
    proprio ammezzo la strada cià voluto vedè
    pijesse un corbo a isso e lo latro de lo rè."

    Per ovvi motivi, fu censurata e pubblicata incompleta.
    Un saluto,
    Selvaggia Cerquetti

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  2. però quando dice chi suppe le montagne, o verso Montecò.qui cè tra morrovalle e monteco ad apposto a o verso mpontecò

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Ciao Jacopo, ti confermo che il testo originale di mio nonno è quello indicato nell'articolo, ovvero "chi su ppe le montagne, o verso Montecò."

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  3. Su YouTube ci sono molte interpretazioni di questa canzone: secondo voi qual è quella più corretta?

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